LA BOTTEGA di ODO TINTERI WEB

L’onda cerca lo scoglio.SCRITTI nel TEMPO

Quando entri nella memoria, qualunque sia il motivo, capita di incontrare sempre, più o meno, le stesse cose. Il tempo non le consuma. Forse, le colora diversamente. Ma sempre in maniera che le possa vedere e sentire bene.

Io ho un ricordo che vivo sempre in maniera coinvolgente.

Il mio viso sul ventre di una ragazza.

 Ero già uomo vissuto e lei era giovane di età ma grande come il mondo intero. L’amore era l’aria che respiravo. Il suo corpo era mare e cielo e tutto ciò che di bello esiste in natura. Era cascata di rose in primavera, alba luminosa in mare di smeraldo, musica sublime venuta da lontano per rubare l’anima. Il suo respiro faceva muovere le mie labbra sulla pelle vellutata. Il suo abbandono era la mia condanna a cercare con mani frementi il suo corpo sfidante. Non avevo parole nelle dita confuse in piacere. Ricordo il suo viso dipinto di sogni. Le labbra segnate in tenero sorriso, e gli occhi grandi per farsi specchio della mia emozione. Non ricordo la storia. Sicuramente hanno suonato le campane della cattedrale e anche l’organo delle feste grandi.  Ricordo il piacere nella memoria.

Appare sempre, nelle occasioni più disparate. Appare a dispetto e si prende il suo spazio. Non so se sono io ad evocarlo. Non so se è il desiderio di tenerezza che spinge all’incontro. Parlare d’amore e del desiderio di esso mi sembra inopportuno.

 Si dice che il vero amore non si dimentica mai. Rimane come misura di confronto.  Sempre, anche se la vita è lunga e tempestosa.

 Ma gli amori bisogna incoraggiarli ed a volte inventarli. Se non si coltivano non crescono, non diventano grandi, sono come i fiori. Non so, se ciò di cui ricordo era un fiore di prato nato spontaneo. Ricordo il profumo ed il piacere di averlo incontrato..

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