LA BOTTEGA di ODO TINTERI WEB

POESIE secondo

Parole di sabbia e di ventoVorrei
Vorreil fiore più belloPer non dimenticare
Il Mercato delle cose perseCredo di essere molto fortunato
PensieroLa mia casa
Ha bussato alla mia portaL’amore è un labirinto
Oggi volevo dipingere il tuo corpoL’ amore impossibile
Ti ho sognatoMalinconua
Pietre
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Ti ho sognato di giorno Quando il sole era alto

Sotto quercia da piazza.

Le tenere foglie erano letto accogliente

Frementi le mani sul tuo corpo in attesa

Le labbra bagnate sul mio ventre proteso a cercare nel tuo il piacere sopito.

Braccia le mie come fune di fiume legate a nodo forte di

desiderio avvincente.

Perle i tuoi denti a segnare il mio collo.

Confuso nel tuo il mio respiro fremente.

Capaci le mani in messaggi segreti

Gridati incuranti dell’ansia che sale.

Cascata inebrianteche rotola forte, trascinando in caduta il porfido duro

che sta dentro noi.

Corsa sfrenata che  trascina lontano.

Non alza lo sguardo sul cielo dorato

il tuo volto baciato da sole che scalda.

Tenero abbraccio,di parole scappate da gesti loquaci.

Ho sognato di giorno, quando il sole era alto

Ho sognato di giorno

Un lenzuolo di foglie di quercia da piazza per avventura d’amore

Ho sognato di giorno quando il sole era alto

Qualcuno mi ha detto

che la malinconia esiste.

Mi hanno detto  che arriva col vento accarezzandoti il viso.

Ti guarda negli occhi

Ti prende la mano.

 Ha veste succinta di veli leggeri, il corpo da sogno, le labbra di fuoco che non dicono niente, per prenderti in pugno e trascinarti lontano.

E’ acqua di fiume che sgorga danzando, singhiozzo mozzato

da pianto che assale, percorso infinito di parole non dette. Immagini rare

Rimpianti sbiaditi in luce indecisa.

E’ puttana hanno detto.

È puttana lasciva che chiede il suo prezzo abbracciandoti forte e mostrandosi bella, ti ruba il respiro e la voglia che hai dentro di

vincere il giorno.

Ti infila le mani nei desideri sopiti.

Graffia i tuoi sogni nascosti per sempre.

Non so se chi l’ ha detto abbia sofferto.

E’ puttana hanno detto, ma non so se sia vero.

Non so se esista una puttana che incanta con veli di sogni e canto da strega

che lega il tuo corpo come pegno di guerra, assedia e lo muove con rito studiato, in sterili amplessi dal fiato spezzato

da pugno mirato allo stomaco aperto, per prenderti il fiato e rubarti la vita o

quello che resta del tuo tempo vissuto.

Non so se esista, la malinconia puttana,

Cosi mi hanno detto,ma non so se sia vero.

Pietre

Le pietre in Sardegna. Sono testimoni di una storia senza fine

Sono sentinelle di un tempo senza misura.

Sono fate sublimi, mostri, giganti, volti di dramma, mani in preghiera,

corpi toccati da furie celesti.

Sono culla d’aquila, trampolino di falco, in caccia continua.

Le pietre in Sardegna Hanno occhi grandissimi

Carichi del mistero che sta nell’aria.

Hanno raccolto pianto sordo, riso smodato, e gli umori sofferti di

uomini e cose.

Sono spesso monumenti che hanno rubato fantasia a mano d’artista,

per farsi miracolo che guadagna lo spazio

Sono sorpresa, quando rompono l’onda di smeraldo per prendere

cielo di giada.

Le pietre in Sardegna

Sono libri aperti da leggere con grande pazienza

Conservano saggezza

Raccontano fierezza ed un grande desiderio di ascesa.

Hanno affrontato lotte in notti senza fine di assedio violento.

Mostrano segni di sfida orgogliosa,

nemici del tempo,

dicono la durezza, vissuta in silenzio.

Sono oggetti di culto sofferto, soggetti di mito che si rinnova.

Sono indicazioni per confini di regni senza nome, che si sono dissolti

In un alba di uomini stolti.

Le pietre in Sardegna, sono testimonianza di fede antichissima

e segno di bruciante disfatta.

Archetipi di sentimenti

Incapaci di farsi brezza sensibile,

alito di tenerezza, e disincantati abbandoni.

Altre pietre, in Sardegna, sono bestiario arcano, per pascoli di cielo

 e radure esposte a graffi di luce

Le pietre in Sardegna

Sono il grido del vento di maestro quando soffia pesante e  violento

La rabbia dell’acqua di nuvola gravida,

buriana nervosa

Sono corazza di sole per guerrieri di sogni

Sono linguaggio frustato dalla mancanza d’uso.

Le pietre in Sardegna

Sono specchio di un’anima dura, che non libera emozioni

mai, se non hai occhi e voce suadente per chiedere grazia e conforto.

Le pietre in Sardegna

Sono la natura come forza grande

Che lascia alla ruota dentata della pazienza

Il compito del graffio con le unghia.

Sono la sfida aperta nell’esistere contro l’incredulità e l’incertezza

confusa nei moti d’animo senza spazio vivo per la coerenza.

Sono canto di gabbiano reale in rituale volo d’amore,

e tenue cascata di rosa e viola, in primavera.

Ma anche dardo infuocato sullo sguardo che le nega l’amore

Sono storia infinita difficile da far scorrere per mancanza di parole felicemente libere

Le pietre in Sardegna, sono fuoco, acqua, fulmine abbagliante,

e tuono che scuote il torpore pigro che ci lega le gambe

Sono affascinato abbraccio di misteriosa appartenenza,

terra d’incanto e di vibrante bellezza.

Le pietre in Sardegna

Sono note scritte dal vento per il canto del sole nascente

che con ardore stringe il mio petto ansante in corsa sfrenata

di bruciante passione.



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